Solis | Operatori | Tom Clancy's Rainbow Six Siege | Ubisoft (IT)

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AFEAU

Squadra
Difensore
SQUADRA
Ghosteyes
SPECIALIZZAZIONE
Intel, SUPPORTO
SALUTE
Velocità
Difficoltà

ABILITÀ E STILE DI GIOCO UNICI

La verità viene alla luce con l'Elettrosensore SPEC-IO di Solis, un nuovo dispositivo di rilevamento gadget per le operazioni difensive. Con la possibilità di marcare ed eseguire il ping sui dispositivi elettronici degli avversari, nascondersi non è più un'opzione.

Dotazione

Arma primaria

P90

MITRAGLIETTA

ITA12L

SHOTGUN

Arma secondaria

SMG-11

PISTOLA MITRAGLIATRICE

Gadget

Granata a impatto

Telecamera antiproiettile

Abilità unica

Elettrosensore SPEC-IO

Biografia
Nome vero
Ana Valentina Díaz
Data di nascita
18 settembre (37 anni)
Luogo di nascita
Zipaquirá, Colombia

BACKGROUND

"Le persone mentono, i dati no".

Díaz è cresciuta tra gli agi in un periodo altrimenti pericoloso per la Colombia, dove la sua famiglia molto unita le ha insegnato il valore della verità. La maggiore di quattro figli, ha sempre sentito il dovere di proteggere gli altri, cosa che l'ha spinta a entrare nella polizia nazionale. Bilanciando la sua passione per l'informatica e la letteratura con la sua determinazione, si è distinta nel lavoro investigativo. Dopo aver ricevuto un encomio per aver smascherato alcuni suoi colleghi corrotti, ha seguito l'addestramento per le operazioni speciali e si è guadagnata un posto nell'AFEAU.

Díaz si è rivelata sorprendentemente abile nella balistica e nel combattimento ravvicinato per una persona del suo profilo cerebrale, il che ha fatto di lei una specialista a tutto tondo. Ha lavorato nel controspionaggio con la direzione nazionale dell'intelligence e ha guidato un'iniziativa di collaborazione con un gruppo di sviluppatori di tecnologie di realtà aumentata per migliorare l'efficienza della sua unità. Contemporaneamente ha condotto una vita segreta online, monitorando la corruzione sistemica attraverso il dark web e scoprendo transazioni che collegavano diversi funzionari a reti di trafficanti in Sud America. Il giro di vite che ne è seguito l'ha fatta notare dallo specialista Santiago "Flores" Lucero, che l'ha raccomandata alla specialista Taina "Caveira" Pereira come potenziale recluta.

RAPPORTO PSICOLOGICO

Studiosa di linguistica, la specialista Ana "Solis" Díaz si esprime in termini precisi, senza lasciare nulla all'immaginazione. Come ha spiegato, "ogni momento di confusione è un rischio, un pericolo, quindi la chiarezza è sempre essenziale".

Per illustrare questo concetto ha citato un'operazione a Bogotà, dove era stata assegnata alla protezione di un VIP. Il rifiuto della persona sotto protezione di spiegare chi lo stava minacciando (e perché) ha fatto sì che l'unità di Díaz agisse con informazioni limitate, e di conseguenza diversi di loro sono rimasti gravemente feriti. Ciò ha ricordato a Díaz il motivo per cui inizialmente voleva abbandonare questo percorso professionale.

Díaz è rimasta scossa quando ha scoperto il coinvolgimento del suo primo ufficiale comandante con un elemento criminale locale. La sua comunità è stata messa in pericolo quando le forze di polizia hanno ingaggiato una sparatoria con i criminali che rifornivano, e dei civili sono rimasti coinvolti nel fuoco incrociato. Tra le vittime c'era anche la zia di Díaz, della quale porta il nome. Dopo tutto ciò, portare il soprannome familiare di "Anita" non le è più sembrato giusto e lo ha definito un marchio di infamia, qualcosa che deve espiare.

"Un sistema corrotto è quello in cui la fiducia è scarsa, la disuguaglianza è la norma e le persone che dovremmo proteggere diventano sacrificabili". Díaz si rifiuta di fare sconti a chi consente tali sistemi. Ha scelto di raggiungere le alte sfere per cambiare le cose, non per ambizione, ma perché sente che se non lo fa lei, non lo farà nessuno. […]

Ho notato che Díaz ha legato subito con Zero e ha confessato che ne conosceva già la carriera grazie alle sue ricerche extracurriculari. Vede in lui una leggenda da cui imparare, cogliendo ogni occasione per allenarsi con lui e interrogarlo davanti a un caffè. Sembra che a lui non dispiaccia una studentessa che lo ascolta, e un mentore potrebbe fare del bene a Díaz. […]

Per quanto sia fiduciosa nelle sue capacità, Díaz ha mostrato una certa agitazione quando ha parlato dell'imminente operazione. È estremamente esigente con se stessa e basa la sua autostima sul successo, quindi non mi sorprende che abbia paura di fallire. Mi aspetto che si sentirà più a suo agio quando capirà di essere circondata da specialisti competenti.

-- Dr. Harishva "Harry" Pandey, analista comportamentale

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