20/10/2014

Oltre le linee nemiche – Salvare un ostaggio

Emozionante dinamica di gioco a obiettivi per Rainbow Six Siege

["Oltre le linee nemiche" è una serie di contenuti, pubblicata con cadenza regolare, che esplora i vari aspetti di Rainbow Six Siege, già illustrati nella prima demo presentata. I materiali degli articoli fanno riferimento al gioco ancora in fase di sviluppo e potrebbero subire modifiche prima dell'uscita del titolo.]

Nell'ottobre del 1977, i membri dell'unità antiterrorismo tedesca GSG 9 assaltarono un Boeing 737 con a bordo 86 passeggeri più 5 membri dell'equipaggio, dirottato da militanti della Frazione Armata Rossa. Ordinarono ai soldati somali di accendere dei fuochi sulla pista per distrarre i terroristi; quindi, fecero irruzione dai portelloni dell'aereo gridando in tedesco ai passeggeri "Giù la testa! Dove sono quei porci?" In questo modo, poterono sfruttare il campo visivo sgombro per neutralizzare i dirottatori e portare al sicuro i passeggeri. I concetti di assedio nonché di attacco e difesa asimmetrici sono componenti costanti in tutte le operazioni antiterrorismo: dal volo Lufthansa 181, passando per l'assedio dell'ambasciata iraniana fino all'episodio nel teatro moscovita. Un'altra componente costante, e motivo per cui sono operazioni estremamente delicate e ad alta tensione, è la presenza di ostaggi. Le unità antiterrorismo non dovevano solo abbattere il nemico o conquistare una posizione strategica: lottavano per salvare vite umane.

"Se mi dovessero chiedere da quale missione nasce la storia più bella da raccontare, risponderei che non è il disinnesco di una bomba o l'assalto di un edificio: è estrarre e salvare un ostaggio."

Nel tentativo di trasmettere la realtà dell'antiterrorismo in Rainbow Six Siege, all'inizio ci siamo concentrati su una modalità chiamata Hostage Rescue (Salvataggio ostaggi). I cinque "terroristi" sono asserragliati con un ostaggio in una struttura fortificata, mentre i cinque agenti dell'antiterrorismo devono localizzare ed estrarre l'ostaggio o neutralizzare la minaccia eliminando i nemici. Entrambe le fazioni devono fare molta attenzione durante gli scontri, poiché la morte accidentale dell'ostaggio porterà alla sconfitta immediata della squadra responsabile. Le unità antiterrorismo sono state create proprio per queste situazioni e Rainbow Six Siege ne trae un grande valore aggiunto in termini di immaginario e dinamica di gioco. Sentiamo cos'ha da dire in proposito il direttore creativo, Xavier Marquis:

"Se mi dovessero chiedere da quale missione nasce la storia più bella da raccontare, risponderei che non è il disinnesco di una bomba o l'assalto di un edificio: è estrarre e salvare un ostaggio. Abbiamo capito subito che, inserendo un ostaggio, avremmo potuto dare una grande atmosfera narrativa alla dinamica di gioco PvP. Ci permette di aggiungere un livello in più di realtà per il giocatore, che può vestire i panni di un agente antiterrorismo."

Per capire se stavamo ricreando correttamente l'esperienza abbiamo invitato alcuni membri del GIGN a provare il gioco. Molti elementi del nostro team sono veterani nello sviluppo di sparatutto in soggettiva, ma di fatto sono solo giocatori ed è stato necessario rivolgersi a veri agenti per comprendere se eravamo sulla strada giusta. Gli abbiamo fatto molte domande e ottenuto un feedback incredibile. È stato molto interessante scoprire che i membri del GIGN, trovandosi a dover scegliere se proteggere un compagno di squadra o un civile, proteggerebbero il civile. È indicativo di come siano votati a difendere la vita degli innocenti e rappresenta il tipo di dedizione che volevamo emulare nel gioco.

Gary l'ostaggio. A vederlo non si direbbe, ma era molto importante per il team

Quando abbiamo provato la modalità Hostage Rescue (Salvataggio ostaggi), abbiamo testato subito quest'aspetto. In Rainbow Six Siege troverete molti ostaggi con storie diverse. Il nostro primo ostaggio era un pivello muscoloso e terrorizzato di nome Gary. Visto che non abbiamo usato texture di qualità o smussato gli spigoli (come invece accadrà nella versione finale), Gary era abbastanza ridicolo. Però, è diventato il punto centrale di ogni round e sembrava che le persone tenessero davvero a lui. Durante le partite, il team di sviluppo si riorganizzava per proteggerlo e parlava di lui dopo ogni round come se fosse un altro giocatore. E capita ancora. Mentre cercavamo un'immagine di Gary per questa puntata del blog, il direttore gioco Simon Larouche ha risposto in un email "Gary" Ci manchi!" L'obiettivo è diventato il punto focale dei ricordi e delle storie nati mentre si giocava: è una cosa senza precedenti.

L'obiettivo è diventato il punto focale dei ricordi e delle storie nati mentre si giocava: è una cosa senza precedenti.

Hostage Rescue (Salvataggio ostaggi) non solo si incastra perfettamente nell'immaginario di Rainbow Six, ma influenza anche le dinamiche di gioco in modo tale da migliorare l'esperienza. L'impatto più ovvio di un obiettivo è che crea un punto caldo sulla mappa intorno al quale tenderà a gravitare l'azione. Il fatto che sia un ostaggio che può essere ferito e persino ucciso, aumenta la tensione e impone un approccio tattico. Uccidere l'ostaggio significa perdere, perciò i giocatori agiscono con maggiore prudenza mano a mano che si avvicinano. Vista l'alta letalità di Rainbow Six Siege, gli scontri ravvicinati diventano allo stesso tempo delicati e adrenalinici. Per usare le parole del progettista Chris Lee:

"Bisogna fare attenzione quando si irrompe nella zona in cui è tenuto un ostaggio. Non si posso usare granate o esplosivi nelle vicinanze con leggerezza. Inoltre, è necessario stare molto attenti a dove si punta la propria arma. L'ostaggio porta a un netto aumento della tensione, fatto che lo distingue dagli altri tipi di obiettivo."

Una volta raggiunto l'ostaggio, un membro della squadra deve scortarlo. Ciò limita la sua capacità di azione, rendendolo più vulnerabile. Si muoverà più lentamente e potrà usare solo la pistola. È qui che comunicazione e lavoro di squadra entrano in gioco e assumono un'importanza fondamentale per completare l'obiettivo: scortare al sicuro l'ostaggio equivale all'incirca ad avere un uomo in meno. Questa fase può tramutarsi in uno dei momenti più tesi del round.

Prova di animazione che dimostra la cura e l'attenzione posta all'ostaggio durante le interazioni

Durante la prima sessione di gioco livestream su Twitch, alcuni di voi si sono detti preoccupati che salvare l'ostaggio non fosse una condizione di vittoria utilizzabile e che tutte le partite sarebbero finite in un DMS (Deathmatch a Squadre). Di fatto, è lo scenario di vittoria più diffuso in Hostage Rescue (Salvataggio ostaggi), ma non sempre. Anche se l'ostaggio non è estratto, ha comunque un grosso impatto sul comportamento dei giocatori. Ora Lee cercherà di illustrarci il concetto dal punto di vista della progettazione:

"Che il round diventi un DMS non è per forza una cosa negativa. L'ostaggio (o l'obiettivo, comunque) serve a creare una zona d'interesse intorno alla quale scoppiano gli scontri. I giocatori ne saranno attirati a causa dell'incentivo/della minaccia. Appena si avvicinano, la tensione sale e tutti agiscono con più cautela. Il fatto che l'ostaggio non venga sempre estratto non costituisce un problema per noi."

Ciò detto, l'inclusione dell'ostaggio è fonte d'ispirazione ed è possibile vincere il round con strategie diverse. Abbiamo visto agenti distrarre i terroristi mentre uno di loro cercava di entrare di nascosto e andare via con l'ostaggio senza farsi vedere. Alcuni terroristi hanno tentato di bloccare gli agenti per far scadere il tempo, senza sparare un colpo. Non capita spesso, ma quando una squadra ci riesce, potete scommettere che continuerete a parlarne per settimane.

Estrarre un ostaggio durante un'operazione è una vera soddisfazione

Ovviamente le sfide da superare sono molte. Da sempre, è un'impresa ardua implementare in un'ambientazione PvP l'obiettivo di salvare un ostaggio unito all'eliminazione dei rientri. Perché funzioni, è necessario incentivare gli agenti e aumentare il livello di minaccia per i terroristi. Stiamo cercando di rendere la scorta e l'estrazione dell'ostaggio più semplici e abbiamo intenzione di migliorare il sistema di interazione. Sarà calibrato in modo da essere più rapido e offrire più opzioni di estrazione. Il fatto che i terroristi non percepiscano l'ostaggio come una minaccia, e possano quindi girare liberamente per la mappa, rappresenta un problema, ma speriamo di risolverlo grazie ai miglioramenti che implementeremo durante lo sviluppo. Ora Lee ci spiegherà meglio perché è importante lavorare tenendo come fulcro questo singolare obiettivo:

Come nelle operazioni del CTU in tutto il mondo, che hanno ispirato questo franchise, vogliamo mettervi nella posizione di prendervi cura di ciò che state provando a realizzare e lavorare con il vostro team per un obiettivo più grande.

"Di solito, i giochi aggirano il problema con due obiettivi in posti distinti. In Rainbow Six Siege, tuttavia, vogliamo che il punto di interesse sia una zona ben fortificata. Se ci sono più obiettivi, l'assedio perde mordente perché i difensori sono costretti a concentrarsi in un unico punto oppure a sparpagliarsi."

Naturalmente, in futuro introdurremo nuove modalità con obiettivi multipli che meglio si adattano all'eliminazione dei rientri, ma siamo pronti ad affrontare la sfida con Hostage Rescue (Salvataggio ostaggi) per catturare l'essenza dell'assedio e farvi vivere un'esperienza Rainbow Six realistica ed emozionante. Proprio come i veri agenti dell'antiterrorismo che hanno ispirato questa serie con le loro missioni e le loro azioni, vogliamo che vi troviate nella condizione di avere a cuore l'obiettivo e di cercare di collaborare per ottenere qualcosa di più grande della soddisfazione personale.

  • Che altri tipi di obiettivi vorreste vedere come modalità di Rainbow Six Siege?
  • Vi becchereste un proiettile per Gary?

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